Il Terzo Settore nella crisi del COVID-19

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Gli effetti economico-sociali del Covid e del lockdown, in Italia e nel mondo, hanno fatto
riemergere il Terzo settore nelle sue molteplici articolazioni e potenzialità,  dimostrando all’economia nazionale e all’Europa, alla politica e ai mercati, alla società e all’ambiente, il suo ruolo imprescindibile per sostenere l’esercito delle nuove e crescenti povertà, la precarietà delle condizioni di libertà, di lavoro e di vita che stanno colpendo strati sociali sempre più estesi della popolazione, la tutela dell’ambiente e la solidarietà nei confronti delle categorie fragili, alimentando un  rinnovato sentimento di fiducia per il futuro.

L’immediato e repentino intervento delle organizzazioni del Terzo Settore, le associazioni di promozione sociale, le imprese sociali, le comunità della cura, le cooperative, le organizzazioni non governative, le fondazioni,…ha permesso di fronteggiare l’emergenza anche nei mesi più diffici. Queste organizzazioni si sono dedicate agli anziani non autosufficienti,  ai bisognosi, ai minori, ai malati, ai portatori di disabilità varie, agli extracomunitari,  alle famiglie con difficoltà economiche con un tempestivo apporto quotidiano di  assistenza economica e psicologica.
A questi occorre aggiungere, poi, l’esercito dei volontari che, trasversalmente presenti in tutte le categorie di ETS, che, dotati di guanti e mascherine, hanno portato a casa la spesa, i farmaci facendo sentire un po’ meno isolati i tanti che non potevano uscire. Tra loro, per esempio, anche la  miriade di giovani dell’ Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci) a  disposizione della Protezione civile e dei Comuni, dell ‘Anpas e delle Misericordie,  delle Pubbliche Assistenze che alle attività di soccorso sanitario hanno aggiunto le  iniziative socio-sanitarie.
Come non citare, poi, i giovani del servizio civile nazionale che hanno scelto volontariamente di continuare la loro attività sociale, nonostante la scadenza dei loro contratti presso il Dipartimento per le politiche giovanili.

A latere di queste iniziative, non meno importanti, le innumerevoli attività avviate  dagli Enti di ricerca, di formazione e di informazione e le associazioni per la raccolta fondi del Terzo settore che sono state svolte regolarmente e quotidianamente  attraverso social network, streaming e dirette con incontri virtuali con esperti per  affrontare il presente ed approfondire conoscenze e sentimenti, al fine di colmare il  vuoto dell’isolamento e concedere a ciascuno nuove forma di aggiornamento e di  riscoperta di valori prima trascurati. Tra le tante, vorrei citarne solo alcune nella certezza di averne trascurato molte altre:

  • Attiviamo energie positive, una serie di webinar ideato da Produzioni dal Basso (PDB) con Banca Etica e Assicomo, con la partecipazione di professionisti di vari settori;
  • Techsoup caffè (per iniziativa dell’azienda Techsoup, TechSoup Italy | Technology for Global Good), presente quotidianamente durante tutto il periodo di lockdown con delle dirette adorario caffè su una molteplicità di temi del Terzo settore;
  • Il portale ITALIA NON PROFIT, che ha mappato le iniziative di solidarietà presenti in Italia, il livello di donazioni, i vantaggi fiscali della donazione ed ha fatto un sondaggio sui  bisogni del Terzo settore Il tutto consultabile sul sito (https://italianonprofit.it/informazioni-coronavirus );
  • l’Associazione Nazionale Fundraiser (ASSIF) che ha attivato una  rete di foundraiser volontari per aiutare gli ospedali a gestire le donazioni e le raccolte fondi;
  • sempre l’ASSIF insieme a ITALIA NON PROFIT ha aperto una sezione del portale dedicato alle raccolte fondi per l’emergenza Covid: un team di volontari ha validato le campagne italiane in base alla destinazione immediata dei fondi (sul portale solo quelle raccolte in cui il beneficiario era direttamente un ospedale).
  • Il Festival del Fundraising  ha deciso di non  rinunciare all’evento annuale e di svolgere un’edizione on line cercando di tener  viva l’idea e l’approccio di interscambio che c’è dal vivo.
  • A tutto ciò, occorre aggiungere l’iniziativa di Vita.it che ha proseguito nella pubblicazione di articoli di esperti che hanno affrontato da molteplici aspetti il Covid, consultabili gratuitamente a cui ha aggiunto la distribuzione gratuita di 2 Magazine (Aprile e Maggio), sempre in versione open access e scaricabile  gratuitamente, dimostrando una nuova versione della responsabilità sociale nei  confronti dei lettori:un patrimonio culturale ed informativo prezioso per tutto il Paese.Molte tra queste realtà sarnno probabilmente i nostri futuri partner per il Master.Gli interventi e le tantissime esperienze di innovazione sociale che sono state  offerte da queste ONP nell’epoca del Coronavirus hanno soddisfatto un numero  sempre maggiore di cittadini, confermando la centralità del ruolo del Terzo settore  lasciando l’impronta di una vitalità che resiste e di un bisogno di socialità primaria che
    affiora nel momento in cui la vita ciascuno di noi è esposto al massimo pericolo. La società civile è questa ed è qui, all’interno del nostro mercato e della nostra economia:
    così oggi tutti, comprese le istituzioni politiche, hanno acquisito la consapevolezza che è impossibile affrontare le situazioni di rischio senza una forte società civile organizzata.

Maria Vella – direzione scientifica Master Let’s Go